Varese è diventato il centro del remo mondiale dotandosi di strutture ai vertici per utilizzo di spazi e tecnologie che IBF ha saputo ideare e materializzare in un contesto delicatissimo: una natura in riva a un lago che si è conservato nei suoi aspetti naturalistici superando le speculazioni cadute altrove nella seconda metà del ‘900 e con ben tre siti Unesco e con in adiacenza un raro esempio di architettura neoclassica di epoca fascista che qui vide la casa dello sport d’acqua e la casa ludica realizzate contemporaneamente nel 1939 insieme a importanti opere di bonifica delle aree palustri a riva.

Una Torre d’arrivo in acciaio e vetro realizzata su fondazioni speciali realizzate direttamente in acqua destinata ad integrare e completare il campo di regata di Varese in uso alla Società Canottieri Varese, già progettato da IBF. Si è pensata una struttura permanente per chi arriva dalla città sul lato opposto a dove il Monte Rosa si specchia sull’acqua e a dove il sole va calando la sera, in armonia con le disposizioni ricevute dalla Federazione internazionale di Canottaggio per rispettare i requisiti tecnico-prestazionali indispensabili allo svolgimento di competizioni sportive di rilievo internazionale. La torre ha avuto approvazione urbanistica, della soprintendenza ai beni architettonici, della Federazione Italiana Canottaggio (FIC), del CONI e della Federation Internationale des Societes d’Anviron (FISA). Si è dunque ideata una struttura costituita da 3 piani fuori terra con copertura piana. Il tutto vetro permette un punto panoramico unico da ognuno dei tre piani di 50 mq. Questa soluzione unisce funzionalità ad estetica, l’edificio appare dirompente con la sua architettura, ma conserva “palafitticola” memoria.